Magliano (Magghianu, più frequentemente Majanu in dialetto salentino) è una frazione di 3.000 abitanti circa del comune di Carmiano, in provincia di Lecce. Posizionata a circa 2 km a sud-est del capoluogo comunale, sorge a 33 m s.l.m.. L'origine ed il significato del nome di Magliano deriva, come altri attuali toponimi di paesi e fondi rurali, dal nome del centurione romano (Manlio) che aveva avuto assegnato il territorio all'epoca della colonizzazione romana del salento nel II secolo a.C. L'araldo cittadino è rappresentato da uno scudo sul quale è raffigurato un ramoscello di ciliegio, presente in vaste zone del territorio all'epoca della fondazione, e cinque maglie o anelli di catena. Le cinque maglie della catena, da cui si deduce la derivazione del nome Magliano, rappresentano i cinque casali esistenti nell'XI secolo, quando i Normanni decisero di istituire gli stemmi. Magliano è situato nel centro della "Valle della Cupa" una vallata quasi tutta pianeggiante di origine carsica, che presenta terreni fertili destinati a vigneto e seminativo, facilit à d'accesso alla falda acquifera, presenza di banchi argillosi e abbondanza di calcarenite (tufo). Il paese era fino a qualche decennio fa un borgo prettamente agricolo, nelle cui campagne le famiglie signorili leccesi passavano le estati, in ricche residenze immerse nel verde. Nel territorio vi sono ancora casini e palazzetti, molti dei quali nuovamente abitati. L'edificio, viene descritto per la prima volta nella visita pastorale del 1640. La fabbrica era di modeste dimensione,ad unica navata con copertura a volta. Nel 1754 fu ampliata con l'aggiunta di altri vani, per assumere poi l'attuale forma quasi regolare di croce latina nella metà dell'Ottocento. L'ultima modifica risale al 1957-1958, quando il parroco don Antonio Leopoldo, ad un anno dalla sua nomina, la resa più spaziosa con la riduzione del numero degli altari a tre e la costruzione del salone parrocchiale,della sagrestia e dell'archivio. Nulla rimane dell'originaria struttura, fatta eccezione del campanile realizzato con conci di calcarenite (tufo). L'interno ospita alcuni altari, di cui i più rilevanti artisticamente sono quelli del transetto costruiti, in pietra leccese, della Madonna del Rosario e del Sacro Cuore di Gesù. La chiesa ha perso la funzione di parrocchiale dopo la costruzione della nuova chiesa Maria Santissima Assunta, ultimata nel 2000. La cappella è una costruzione del 1880 dedicata sin dall'origine alla Madonna del Carmine