Montemesola è un comune italiano di 4.169 abitanti (ISTAT) della provincia di Taranto, in Puglia. Il Comune di Montemesola è situato su una collina appartenente alla Murgia tarantina, a 180 metri circa sul livello del mare. Confina a sud con il comune di Taranto, ad ovest con il comune di Crispiano e ad est con il comune di Grottaglie. Dal colle di Montemesola è possibile ammirare il Golfo di Taranto, la vallata da Grottaglie a San Giorgio Ionico e l'estesa pianura fino a Pulsano, Leporano, Taranto, Villa Castelli. Si ritiene che il nome Montemesola tragga origine dalla stessa posizione topografica. Il paese infatti, si distende "poggiato" sul piano della collina in forma più o meno ellittica, che a confronto con i retrostanti monti viene a configurarsi come una mensola. Quindi mensulae dal latino Montis-mensulae significherebbe Mensola del Monte. Col tempo poi, a causa della progressiva differenziazione dei volgari italiani, come è successo per tanti vocaboli di derivazione latina, il nome si è trasformato in Montemesola. Lo stemma riporta la sagoma dei colli su cui si adagia il Comune di Montemesola. Nel comune di Montemesola sono identificabili insediamenti rupestri risalenti al periodo neolitico, anche se la fondazione come casale risale solo al XIII secolo. Per la situazione di incertezza, dovuta alle controversie fra i feudatari ed alle ripetute scorrerie che portavano gli abitanti a rifugiarsi nella vicina Grottaglie, non ebbe un reale sviluppo urbanistico e demografico. Sin dal Duecento, fu infatti infeudata a vari signori, e fu oggetto di divisioni e contese. Appartenne, fra le tante, alle famiglie Carducci, Chyurlia e Saraceno, che vi costruirono una sontuosa dimora. Nell'Ottocento, con l'abolizione della feudalità, ebbe un notevole sviluppo agricolo e artigianale. Nel corso del Novecento, si arricchì di piccole fabbriche, specializzate soprattutto nella fabbricazione di laterizi, e trasse benefici notevoli dalla produzione di olio, uva da tavola e vini pregiati. Negli anni sessanta, il suo sviluppo e la struttura sociale subirono la grande trasformazione determinata dalla nascita della grande industria siderurgica di Taranto, e dall'espansione urbana del capoluogo di provincia. Nell'ultimo decennio del Novecento ha dovuto fronteggiare gli effetti della crisi dell'imponente sistema industriale del capoluogo, facendo sempre più ricorso alle capacità imprenditoriali locali nel settore manifatturiero e in quello agricolo