Botrugno

Botrugno (Vitrùgna in dialetto salentino) è un comune italiano di 2.838 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. Situato nell'entroterra della penisola salentina, a 39 km dal capoluogo provinciale, fa parte dell'Unione di comuni denominata Unione delle Terre di Mezzo. Il comune di Botrugno si estende per 9,68 km² nel versante sud-orientale della provincia di Lecce. Presenta una morfologia pianeggiante ed è compreso tra gli 83 e i 114 metri s.l.m. con un'escursione altimetrica complessiva pari a 31 metri. La parte meridionale del territorio comunale rientra nel Parco dei Paduli, un'area rurale caratterizzata da un paesaggio dominato prevalentemente da estesi e maestosi uliveti e nella quale sopravvivono numerose specie vegetali e animali; è il caso di alcuni esemplari di querce secolari, traccia dell'antico bosco di Belvedere. Confina a sud e a est con il comune di San Cassiano, a sud-ovest con il comune di Supersano, a nord-ovest con il comune di Scorrano e a nord-est con il comune di Sanarica. Dal punto di vista meteorologico Botrugno rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle Serre Salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola. Fondato originariamente dai Greci, Botrugno inizia a svilupparsi dopo la distruzione della vicina Muro Leccese ad opera di Guglielmo il Malo nel XII secolo. Nel 1193 il normanno Tancredi d'Altavilla concesse il casale a Lancellotto Capace. In seguito, nel XIII secolo passò ai Maramonti che diedero inizio alla costruzione di una piccola fortezza intorno alla quale si sviluppò il nucleo abitativo. Nel 1654 i Maramonte, che nel frattempo videro precipitare le proprie fortune, vendettero il casale alla nobile famiglia Castriota Granai nella persona di Carlo Castrista, già barone di Melpignano
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