Latiano (Latianu in dialetto brindisino) è un comune italiano di 14919 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia. Situato nel Salento, nel 2006 gli è stato conferito il titolo di città. Latiano si trova nella fascia a clima mediterraneo. Sono riportati di seguito i valori climatici medi: Situata nel nord del Salento, Latiano sorge nei pressi dell'insediamento messapico abbandonato di Muro Tenente. L'attuale centro di Latiano si sarebbe formato dalla fusione di più casali medievali tra cui Malignano (Malenianum) e Cotrino (ancora oggi sede di un santuario), secondo un processo analogo a quello di molti borghi tardo medievali del Salento. Probabilmente il 1092 è da considerare l'atto di fondazione di questa località: il 14 ottobre di quell'anno infatti Boemondo, principe di Taranto, concedeva ai benedettini dell'abbazia di Sant'Andrea di Brindisi alcune terre tra le quali Malenianum allo scopo di fondarvi un casale. Rientrato nell'orbita del Principato di Taranto, il paese passò poi nel 1551 ai baroni Francone e da questi nel 1617 alla famiglia Imperiali, marchesi di Francavilla e Oria, che lo tennero sino alla fine del Settecento. Descrizione araldica dello stemma: Descrizione araldica del gonfalone della Città: Per D.P.R. del 4 maggio 2006 fu conferito a Latiano il titolo di città. Abitanti censiti Nel centro storico, nella piazza Umberto I, si trova il Castello (o Palazzo Imperiali), forse risalente al XII secolo, ma rimaneggiato più volte, sino all'attuale aspetto (1714, come risulta da talune iscrizioni sul frontale); è passato in proprietà del Comune dopo la cessione da parte del marchese Guglielmo Imperiali nel 1909, ultimo discendente della casata francavillese. Negli anni ottanta-novanta il Castello fungeva anche da sede degli uffici comunali. Nell'anno 1943, durante una visita alla puglia, il Re Vittorio Emanuele III si affacciò dal balcone del Palazzo; oggi è sede della Biblioteca comunale e del "Museo del Sottosuolo". All'interno vi sono conservate alcune tele di Girolamo Cenatiempo provenienti dalla collezione dei marchesi. L'annessa cappella dell'Addolorata, oggi chiesa dell'Immacolata, è opera di Mauro Manieri: ha pianta a croce greca e volte a crociera con stucchi dorati. Costruita probabilmente sui resti di una chiesa più antica, l'esistenza della Chiesa Matrice è confermata solo a partire dal 1603. Presenta una facciata in stile barocco, in quanto restaurata nel 1778