Squinzano (Schinzànu in dialetto salentino) è un comune italiano di 14.416 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. Situato nel nord Salento, ai limiti più settentrionali della provincia leccese, confina con la parte meridionale della provincia di Brindisi e dista 17 km dal capoluogo provinciale di appartenenza. Dal 19 gennaio 1999 si fregia del titolo di Città. Il territorio comunale, confinante con la provincia di Brindisi, si estende per 29,28 km² e comprende anche la piccola isola amministrativa denominata "Settedolori" interclusa nel comune di Torchiarolo. È parte della Valle della Cupa, ossia di quella porzione di pianura salentina, intorno al capoluogo leccese, caratterizzata da una grande depressione carsica. Il territorio risulta compreso tra i 15 e i 57 metri sul livello del mare, con l'altezza massima che si raggiunge presso la Serra di Sant'Elia. Sono in atto i passaggi legislativi e burocratici affinché la marina di Casalabate, attualmente amministrata dal comune di Lecce, possa passare all'amministrazione dei comuni di Squinzano e Trepuzzi, che per l'effettiva gestione costituiranno un organismo unico sovracomunale. Squinzano confina a nord con i comuni di Cellino San Marco (BR) e San Pietro Vernotico (BR), a est con i comuni di Torchiarolo (BR) e Lecce, a sud con il comune di Trepuzzi, a ovest con il comune di Campi Salentina. Dal punto di vista meteorologico Squinzano rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno. La primavera e l'estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento orientale sono influenzati fortemente dal vento attraverso correnti fredde di origine balcanica, oppure calde di origine africana. La tradizione orale attribuisce la nascita del casale al console romano Tito Quinzio Flaminino, che nel corso delle guerre tarantine del 190 a.C. eresse la sua dimora, la Villa Quintiana, in questo luogo. Rimasto per secoli un minuscolo casale abbandonato, si sviluppò accogliendo un gran numero di profughi della vicina città messapica di Valesio, distrutta dal re normanno Guglielmo il Malo nel 1157