Vignacastrisi è una frazione di 1.377 abitanti del comune di Ortelle in provincia di Lecce. Situata nel Salento sud-orientale, a circa 2 km dal mare Adriatico, dista 35 km dal capoluogo. Non si hanno notizie certe sulle origini dell'abitato. Si crede sia stato fondato dai Bizantini, ma l'ipotesi più probabile è che il primo nucleo abitativo sorse nel 1532 e si ampliò notevolmente pochi anni dopo, nel 1537, grazie all'arrivo dei superstiti che scamparono alla distruzione della vicina città di Castro ad opera dei Saraceni. La storia del paese è strettamente legata a quella di Castro. Nel periodo feudale infatti Vignacastrisi seguì le sorti della vicina cittadina e della sua Contea. Gli ultimi feudatari prima dell'abolizione del regime feudale nel 1806 furono i baroni Rossi. Pur essendo territorialmente e storicamente legata alla storia di Castro, Vignacastrisi nel XIX secolo diviene frazione del comune di Ortelle. Il nome ricorda l'esistenza delle vinee castrensis, le fortificazioni in forma di fossati e trincee che difendevano la vicina rocca di Castro. Il palazzo presente nella foto sopra è un palazzo antico, in passato appartenuto ad una delle famiglie più potenti e ricche del paese: i Guglielmo. Dopo essere stato per decenni abbandonato, è stato ristrutturato dai nuovi proprietari ed oggi è nuovamente abitato ed in parte utilizzato come struttura ricettiva (guest house). La Chiesa Madre (XVIII secolo), intitolata all'Immacolata, era una torre delle mura della contea di Castro. Il prospetto presenta infatti gli elementi tipici delle torri quali le piombatoie. La facciata è inquadrata da due poderose paraste ed è costituita da una decorata finestra centrale posta in asse con il portale d'ingresso. È presente il simbolo di Vignacastrisi: una vite arrampicata ad una torre. L'interno, ad una sola navata, custodisce vari dipinti su tela e un antico organo a canne restaurato di recente e utilizzato per concerti di musica sacra. Pregevole è la statua lignea raffigurante la Madonna del Rosario; gravemente danneggiata da un incendio nel 1962, venne riparata dal maestro cartapestaio Malecore di Lecce, per volere dell'allora parroco Don Salvatore Alemanno. E sotto di essa ci sono due cripte La congrega della Madonna del Rosario, sede della confraternita omonima, è una piccola chiesa ottocentesca. Presenta una semplice facciata che accoglie il portale d'ingresso e un piccolo rosone. L'interno presenta un'unica navata e l'abside che ospita l'altare maggiore