Chiese / Soleto (LE)
Chiesa di Maria Santissima Assunta
La Chiesa di Maria Santissima Assunta è la chiesa matrice (o collegiata) di Soleto in provincia di Lecce. Fa parte dell'Arcidiocesi di Otranto.
Come si legge sulla facciata settentrionale del campanile nuovo (Adrianus Preite a Cupert fecit) il costruttore fu l'architetto Adriano Preite da Copertino. Dopo il terremoto del 1743, che danneggiò gravemente il lato sud-est inclusa la torre campanaria ed il coro, trascorsero alcuni decenni di tentativi di riparazioni prima che si decidesse nel 1781 di demolire completamente la vecchia chiesa medioevale a cinque navate .
Nel 1783 iniziarono i lavori sul lato nord, nel 1786 completato il tetto e nel 1787 la sacrestia. I costi della costruzione furono in parte sostenuti dal Capitolo della Chiesa ed in parte dall'Università (oggi diremmo Comune) oltre che con donazioni di privati benestanti ed una tassa voluta dall'arciprete Giuseppe Castrì e dal sindaco Giuseppe Oronzo Salvatori. Dopo il completamento della matrice di Sternatia nel 1790 il Preite spostò alcune maestranze nel cantiere di Soleto per accelerare i lavori. Solo nel 1796 fu ultimato l'altare maggiore e nel 1795 la nuova torre campanaria. Nel 1797 fu issata la campana mezzana, nuova di zecca, fusa a Soleto (nel giardino del Convento) da Michele Olita di Pignola.
Dopo la morte del Preite nel 1804 i lavori continuarono fino al 1836 con la costruzione di altri altari e solo nel 1849 la chiesa fu completata con l'altare dell'Assunta. Finalmente nel 1860 fu fusa a Martano e posta in opera la campana grande da Angelo Cardellicchio di Lizzano con i resti della vecchia e altro metallo fatto venire da Taranto.
La storia della Chiesa e dei suoi altari è importante per ricostruire le dinamiche religiose-culturali che portarono a sostuituire altari e santi legati alla tradizione greca con quelli voluti dal Concilio di Trento come il culto di S.Antonio introdotto dai frati francescani dopo il 1600.
La descrizione della chiesa medioevale a cinque navate (le due laterali con copertura a volta, le tre intermedie con tetto a capriate), è contenuta nella relazione della visita pastorale dell'arcivescovo di Otranto Lucio De Morra effettuata nel 1607 (quinque naves continere, tres sub tecto et reliquas sub fornicibus). La navata centrale era sostenuta da otto grandi colonne, quattro da una parte e quattro dall'altra, su cui erano voltati gli archi e su questi innalzate le pareti che reggevano il tetto