Gagliano del Capo (Gaiànu in dialetto salentino) è un comune italiano di 5.409 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. Situato nell'estremità meridionale del Salento, a 63,9 km dal capoluogo provinciale, comprende anche le frazioni di Arigliano e San Dana. Include l'ultimo tratto della costa orientale della penisola salentina. Il centro abitato sorge a 144 m s.l.m. e si adagia nell'avvallamento delimitato dalle sue alture denominate "Monte Tumasi" e "Monticelli". Il territorio comunale si estende fino alla costa e comprende le frazioni di Arigliano e San Dana e la località Ciolo caratterizzata da un'alta insenatura rocciosa e dall'amenità di alcune grotte marine di notevole interesse storico-artistico e paesaggistico. Dall'ottobre 2006, parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali. Confina a nord con il comune di Alessano, a est con il Mar Ionio, a sud e a ovest con il comune di Castrignano del Capo. Dal punto di vista meteorologico Gagliano del Capo rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle Serre Salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est favoriscono l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola. La frequentazione umana del territorio di Gagliano del Capo è databile sin dall'età del bronzo, come testimoniano i due menhir presenti ad Arigliano. Le fonti e i reperti testimoniano che un primo agglomerato urbano sorse dopo la distruzione dei vicini casali di Plusano e Misciano nel II secolo a.C. Dal 553 e fino all'XI secolo il paese entrò nella sfera di influenza bizantina; si diffuse il rito religioso orientale che si conservò fino al XVII secolo