Chiese / Lecce (LE)
Chiesa di San Niccolò dei Greci
La Chiesa di San Niccolò dei Greci (Klisha e Shën Kollit in albanese), nota come chiesa greca, sorge nel centro storico di Lecce. E' sede della Parrocchia di San Nicola di Mira appartenente all'Eparchia di Lungro; al suo interno si svolgono funzioni di rito bizantino.
La chiesa, di antiche origini, risale probabilmente agli stanziamenti bizantini dell'Italia meridionale (IX secolo). La nuova chiesa venne ricostruita ex novo in epoca Neoclassica, esattamente a partire dal 1765 per opera di delle colonie di mercanti epiroti albanesi che risiedeva in città. Dalla fine del XV secolo una forte migrazione di popolazioni albanesi aveva interessato l'Italia, in particolare l'area meridionale, spinti dalle persecuzioni turche verso l'esilio per la libertà di culto e etnico-sociale. Gli albanesi in Italia avevano edificato nuove comunità in tutta Italia, anche nella provincia di Salento e nel tempo piccoli gruppi si erano trasferiti nella città di Lecce, creando una comunità compatta e omogenea, con una propria chiesa in rito bizantino.
Gli autori del progetto furono i quattro architetti di Lecce (Francesco Palma, Lazzaro Marsione, Lazzaro Lombardo e Vincenzo Carrozzo), che seguirono in parte, su consiglio dalla committenza, i canoni e le esigenze dell'architettura bizantina, fornendola di un iconostasi. La chiesa conserva antiche icone, firmate dall'albanese Demetrio Bogdano, sacerdote della chiesa nel 1775 circa. La liturgia è in greco antico e in albanese, ma la premimenza della lingua greca nelle feste maggiori, in passato, ha fatto si che queste popolazioni fossero scambiate per greche e non riconosciute per albanesi. Questo perché, sino all'Alto Medioevo, la lingua più utilizzata nella Chiesa dOriente, pur nella diversità di popolazioni ed etnie, era il greco antico (caso simile nella Chiesa d'Occidente in cui lo era il latino).
Il suo santo patrono è San Nicola di Mira, un santo molto venerato dalle comunità albanesi, dette arbereshe. La chiesa di San Niccolò dei Greci è così legata all'Eparchia di Lungro degli Italo-Albanesi.
Il prospetto, dalle linee semplici ed essenziali, si presenta ben stirato nelle superficie murarie, percorse, nell'ordine inferiore, da quattro paraste doriche. Il secondo piano è caratterizzato dai gonfi piedritti lambiti dal ricciolo delle volute di raccordo.
L'interno, costituito da una navata rettangolare con copertura a volta, presenta i caratteri architettonici della liturgia orientale