Chiese / Lecce (LE)

Chiesa di San Giovanni Battista al Rosario

La Basilica di San Giovanni Battista al Rosario è una chiesa del centro storico di Lecce. Sede parrocchiale dal 1914, fu costruita per i Domenicani dall'architetto Giuseppe Zimbalo tra il 1691 e il 1728. In essa l'architetto leccese raccomandò di trovare sepoltura. È situata in Via Giuseppe Libertini, a pochi passi da Porta Rudiae.
L'attuale edificio di fine Seicento fu costruito sul sito di una precedente struttura risalente al 1388, anno in cui arrivarono a Lecce i Padri Domenicani. La data di fondazione del nuovo edificio è il 6 marzo 1691 e i lavori di costruzione furono affidati all'ormai settantenne Giuseppe Zimbalo, il quale contribuì anche personalmente al finanziamento.
Nel 1710 lo Zimbalo morì ed il cantiere fu portato a termine nel 1728 da altri artisti, tra i quali si distinsero Giulio Cesare Penna il giovane e Leonardo Protopapa. Nel 1948, per volontà di papa Pio XII, la chiesa fu dichiarata Basilica minore.
L'esuberante prospetto si presenta diviso in due ordini da una balaustra decorata con trofei di fiori e da statue poste su piedistalli sferici che raffigurano le visioni del profeta Ezechiele.
L'ordine inferiore è caratterizzato al centro da due voluminose colonne scanalate che incorniciano un grande portale, sormontato dal simbolo dei Domenicani e dalla statua di san Domenico di Guzman. Ai lati del portale si aprono due nicchie ospitanti le statue lapidee di san Giovanni Battista e del Beato Francesco dell'Ordine dei Predicatori. Al centro della balaustra, elemento divisorio tra i due ordini, in corrispondenza della grande finestra centrale, è posizionata la statua della Vergine; altre statue sono invece posizionate nelle grandi nicchie, in asse con quelle dell'ordine inferiore. La facciata termina con un'altra balaustra e con un timpano spezzato. In basso, ai lati dell'intero prospetto sono collocati due alti plinti, su uno dei quali poggia la statua di san Tommaso d'Aquino.
L'interno è a croce greca con un grande vano ottagonale coperto da capriate lignee. In origine il progetto prevedeva la copertura a cupola, resa irrealizzabile dall'ampiezza e dalla sopravvenuta morte dello Zimbalo
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