Castelli / Acaya - Vernole (LE)
Castello di Acaya
Il castello di Acaya, si trova a pochi chilometri dalla costa adriatica del Salento, non molto distante da Lecce e Vernole, di cui Acaya è una frazione. Il castello sorge nel luogo dove sorgeva il piccolo insediamento medievale di Segine, di proprietà dei dell'Acaya, centro che nel 1535 mutò nome in Acaya, proprio dal nome della famiglia baronale. Nel 1294 Carlo II D'Angiò donò Segine (antico nome di Acaya) a Gervaso di Acaya, valoroso capitano, la cui famiglia la possedette per tre secoli. Nel 1506 Alfonso di Acaya costruì il nucleo più antico del Castello; suo figlio Giangiacomo nel 1535 la fece cingere di mura, fece fortificare il castello con baluardi, bastioni e fossato e diede al villaggio un piano urbanistico. Morto Giangiacomo nel 1575, il feudo di Acaya passò al Regio Fisco e successivamente, nel 1608, ad Alessandro De Montibus che la fortificò ulteriormente per timore delle incursioni turche. Verso la fine del secolo XVII, estintosi il ramo principale della famiglia De Montibus, il feudo tornò alla Corte Regia che nel 1688 lo vendette ai De Montibus-Sanfelice i quali, nello stesso anno lo vendettero ai Vernazza. I Vernazza fortunatamente non lo modificarono e passò così indenne attraverso il barocco conservando la sua struttura tipica di rocca rinascimentale. A poco a poco il castello fu trascurato e abbandonato. Dai Vernazza fu venduto alla famiglia Onofrio Scarciglia da Lecce e poi alla famiglia Rugge. Per ultimo è stato acquistato dall'Amministrazione Provinciale di Lecce.
La rocca cinquecentesca seguì i dettami dell'epoca nell'ambito della fortificazione alla moderna. L'edificio infatti si presenta come un quadrilatero a cui vertici si innestano i bastioni, di forma bassa e robusta, adatti alla difesaattacco contro armi da fuoco. In particolare in direzione N-W e S-E si innestano due speroni di forma triangolare, che con il loro profilo meglio si adattavano a deviare eventuali attacchi provenienti da armi da fuoco, ai due lati opposti si innestano invece possenti torrioni circolari. Tutti i bastioni posseggono cannoniere a tutti i livelli. L'impianto risulta opera dell'architetto militare Gian Giacomo dell'Acaya, figlio di Alfonso, per conto di Carlo V. Tale fortezza risulta tra le più innovative e meglio curate di tutto il "Vice Regno di Napoli", infatti il dell'Acaya era uno dei più noti architetti militari del XVI secolo