Collemeto è una frazione del comune di Galatina, in provincia di Lecce. Situata a nord-ovest del capoluogo comunale, dal quale dista circa 8 km, sorge in posizione lievemente rialzata rispetto al territorio circostante. È posizionata lungo la strada statale 101 Salentina di Gallipoli che collega la città ionica con Lecce. Il nome è probabilmente di derivazione latina, dal verbo cumulare. Forse il riferimento è alla zona su cui sorge il paese, rialzata rispetto ai territori circostanti. Dapprima prese il nome di Calamitum, luogo ricco di calami, cioè canneto, poi Tollemeto, dal cognome di un importante notaio (Cornelio Tollemeto) che firmò un documento riguardante la chiesa locale. Successivamente a seguito di alcune altre variazioni si arrivò a Colomito e infine all'attuale Collemeto. Collemeto sorse probabilmente in epoca bizantina, come centro ecclesiastico grazie alla costruzione di un'abbazia di monaci Benedettini intorno al VII secolo d.C.; in un secondo periodo l'abbazia diventa la dimora dei monaci Basiliani. I primi nuclei abitativi sono rappresentati da masserie costruite dai contadini che vivevano a stretto contatto con i monaci. Attorno all'abbazia, Collemeto si sviluppa, come un tipico esempio di chorion bizantino, tra gli spazi delle cinque masserie esistenti (masseria Mongiò, masseria Favale, masseria Monache, masseria Balsamo e masseria la Camara), collocate sull'antica via che collegava Copertino a Galatina passando anche per i casali di Mollone e Santa Barbara. Nel periodo normanno, il casale continuò a svilupparsi, grazie anche all'opera di valorizzazione dei monaci benedettini di Nardò e degli Olivetani di Galatina. Nel periodo feudale fu di proprietà, fra gli altri, dei Maremonte e dei Brunello di Nardò. "Coloimitu" fu distrutta, prima fra l'880 e il 920, poi ancora nel 1147. Dopo questa data non si parla di "Colomitu", ma di "masseria ti Culuimitu", allora luogo di eremitaggio. ci raccontano della presenza di una caverna della masseria delle Quattro palme, al cui interno vi era un altare consacrato alla Madonna di Costantinopoli. Questa grotta costituiva per gli antichi abitanti di Columitu l'unico luogo di culto. Quando andarono via gli eremiti diventò prima una stalla, poi un deposito di tabacco. In tempi recenti, questa masseria fu venduta dai signori Mongiò di Galatina al signor Innocenta Federico