Lucugnano è una frazione di 1.714 abitanti del comune di Tricase in provincia di Lecce. È situata a ovest del capoluogo comunale, da cui dista 4 km. L'abitato di Lucugnano, situato a 104 m s.l.m., occupa la porzione occidentale del territorio del comune di Tricase. Sorge su una vasta piana, intervallata da leggere ondulazioni isolate, compresa tra due modesti rilievi delle serre salentine. Il terreno è caratterizzato da sedimento argilloso che si trovava a circa 1,5 - 2 metri al di sotto di una crosta sabbioso-calcarenitica. I depositi argillosi di Lucugnano sono riferibili alla cosiddetta formazione di Gallipoli, del Pliocene superiore. Le prime notizie che documentano l'esistenza di un casale risalgono al 1092, quando il conte normanno Goffredo ne fece donazione ai monaci Basiliani e forse a Nardò. Un documento del 1316, conservato nell'Archivio di Stato di Napoli, riporta il nome Casali Cuniano, di proprietà della famiglia feudataria De Cuniano. Nel 1358 passò ai Capece, nel 1604 ai Trane e intorno al 1660 agli Alfarano-Capece, ultimi feudatari. Con la fine del potere feudale, il paese venne affidato alla giurisdizione del comune di Tricase. Tra il 1855 e il 1874 fu amministrato dal comune di Specchia. La chiesa parrocchiale di Maria Santissima Assunta in Cielo è il risultato di ampliamenti e ricostruzioni effettuate nel corso dei secoli; non si hanno notizie certe sulla sua data di fondazione ma da fonti di archivio si apprende che subì la prima trasformazione nel 1609, poi venne ampliata nel 1814 e restaurata nel 1905. Ulteriori interventi furono eseguiti fino agli anni ottanta del Novecento. L'interno, con pianta a croce latina a navata unica, accoglie sei altari laterali, in alcuni casi precedenti al primo rifacimento del XVII secolo. Gli altari sono decorati da tele di epoca diversa, fino all'ultima realizzata nel 1849 per volere di Basilio Errico che commissionò anche l'altare maggiore. Completata nel 1763, come ricorda la data incisa sulla facciata e all'interno, fu aperta al culto nell'aprile del 1764. La chiesa, elevata a Santuario, presenta un semplice prospetto caratterizzato da due nicchie vuote che affiancano il portale d'ingresso. Termina con un piccolo coronamento mistilineo e due acroteri alle estremità laterali. L'interno, ad aula quadrangolare, ospita un unico altare in pietra leccese sovrastato dalla pala raffigurante la Vergine Addolorata